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Sorrivoli Sono numerose le feste e le ricorrenze della tradizione romagnola che si conservano, negli anni, a Sorrivoli. L'organismo principale di Sorrivoli che si occupa dell'organizzazione degli eventi culturali è il locale circolo Acli "Il Castello".
Sorrivoli Il 20 maggio 2004 l'11 tappa del Giro d'Italia 2004, Porto Sant'Elpidio-Cesena ha avuto come penultimo Gran Premio della Montagna proprio il muro di Sorrivoli. Il veneto Emanuele Sella, poi vincitore della tappa, è stato il primo a scollinare in paese.
Sorrivoli Il 21 maggio 2008 ha ospitato l'ultimo Gpm di una tappa del Giro 2008, la Urbania-Cesena, undicesima frazione di 193 km, che nel tratto finale ricalca proprio il tracciato di quattro anni prima.
Sorrivoli Nei documenti medioevali si trovano i seguenti toponimi: "Castellum de Surripola" (970), "Subrivole" (998), "Subripola" (1126), "Sorrivola" (1156), "Sorrivolo" (1199), "Surivola" (1222) e "Subrivoli" (1495).
Sorrivoli Il XV secolo vede come protagonista la peste, che mette a tacere il frastuono delle armi, ma il nuovo secolo si apre con un nuovo e bellicoso protagonista, Cesare Borgia detto il Valentino, che nel 1500 sottomette Cesena ed anche il castello di Sorrivoli si arrende, nonostante fosse stato eletto a residenza dall'Arcivescovo Filasio Roverella, che preferisce ritornare nella più sicura Ravenna. Ma le velleità del Valentino si esauriscono in fretta, e nel 1506 Roverella può far ritorno a Sorrivoli, dando inizio a lavori di ampliamento della rocca con l'obiettivo di trasformarla in una più confortevole residenza. Vi muore il 24 febbraio 1527 ed il suo successore, l'Arcivescovo Nicolò Fieschi, infeuda Sorrivoli a Giovanni Roverella, che diventa il primo conte di Sorrivoli. Coi Roverella, Sorrivoli conobbe un periodo di pace e prosperità, tanto che nel 1661 la famiglia Faberi avviò nel castello una stamperia, molto nota a livello regionale. La parentesi napoleonica non sconvolge più di tanto la vita del paese (l'allora conte Ippolito Roverella rimane nel castello, anche se da privato cittadino) e con la Restaurazione la Chiesa rinnova l'infeudazione a Pietro Roverella. Morto nel 1858 senza eredi, il castello fu messo all'asta ed acquistato dalla famiglia Allocatelli-Fabbri per 14000 lire. Quando i bombardamenti del 1944 resero inagibile la vecchia chiesa di San Lorenzo, i proprietari del Castello decisero di donarlo alla parrocchia così che si potesse costruire al suo interno la nuova chiesa intitolata a Sant'Aldebrando.