Top 10 similar words or synonyms for giallobù

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Top 30 analogous words or synonyms for giallobù

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Festus Ezeli Nelle Finals i giallobù affrontarono nuovamente i Cleveland Cavaliers; gli Warriors andarono avanti nella serie per 3-1, ma, complice anche delle brutte prestazioni di Ezeli oltre che del resto della squadra, questa volta alla fine dei conti furono i Cavs ad avere la meglio riscattando così la sconfitta dell'anno prima.
Domenico Maietta Grazie ad un rendimento costante in campionato, contribuirà in prima persona a blindare la difesa scaligera (che a fine campionato risulterà la meno battuta) e quindi alla promozione in serie A dell'Hellas Verona grazie al 2º posto finale conquistato della squadra giallobù. Visto il doppio salto di categoria ottenuto in 3 anni, Maietta ha mantenuto la dichiarazione fatta ai giornalisti, appena acquistato dal club veronese, di riportare l'Hellas Verona nella massima serie nel giro di 3 anni.
Atletico Piombino Società Sportiva Dilettantistica Nella stagione 2013-2014, l'entusiasmo per il buon campionato disputato dall'Atletico Piombino porta alla formazione di un gruppo ultras, nominato "Brigate d'Acciaio", in onore della tradizione siderurgica della città. In occasione della fondazione del gruppo, i tifosi stringono un'amicizia con i sostenitori del Rosignano, i quali verranno poi ospitati in curva nei match di campionato e coppa Italia. Da segnalare come nel corso delle ultime stagioni, la tifoseria organizzata locale sia spostata dal settore denominato "Curva Tolla", alla gradinata; inoltre, più e più volte le Brigate d'Acciaio hanno ospitato in curva la "Marea Giallobù", gruppo organizzato che segue la locale squadra di basket. Le più forti rivalità invece sono quelle con Cecina e Cuoiopelli, come del resto sono sentite anche quelle con Football Club Grosseto Società , Sportiva Dilettantistica, e dell'hinterland fiorentino.
Storia dell'Associazione Calcio ChievoVerona L'annata successiva (1973-74) vede la formazione clivense perdere un'altra bandiera: anche il capitano Silvano Danese, dopo quindici stagioni in maglia gialloblù, lascia il calcio giocato. In panchina invece viene riconfermato l'allenatore Gastone Roverato. Nel mese di novembre il presidente Lodovico Iorio riesce a portare al Cardi Chievo l'esperto attaccante Nicola Ciccolo, già calciatore professionista nelle file, tra le altre, di Lazio, Inter e Verona. Ciccolo, oltre a essere il primo grande "colpo" di mercato del club, si può considerare uno dei più rappresentativi e decisivi giocatori del Chievo durante il periodo dilettantistico. Visto l'andamento negativo della squadra, ultima in classifica al termine del girone d'andata, Roverato viene esonerato, e i dirigenti decidono di assegnare la guida tecnica a Ciccolo nel ruolo di allenatore-giocatore, che ricoprirà fino al 1978. La formazione clivense non perde alcuna gara del girone di ritorno, ottenendo una striscia positiva caratterizzata da molti pareggi e diverse vittorie importanti, la quale consente di risalire in classifica e chiudere al nono posto il suo quarto campionato di Promozione. Il Chievo si presenta alla partenza della stagione 1974-75 con una rosa pressoché invariata rispetto a quella dell'annata precedente. L'avvio in campionato è molto positivo: i giallobù restano imbattuti nelle prime dieci partite, e lottano per la vetta della classifica. La "squadra della Diga" è protagonista anche in Coppa Italia Dilettanti, arrivando a disputare i quarti di finale, poi persi con i campani dell'Angri nelle due gare giocate il 19 e 29 marzo 1975. L'impegno sul duplice fronte campionato-coppa comporta uno sforzo economico notevole per la società, e allontana la squadra dalla vetta della classifica. Tuttavia, una volta terminata l'avventura in coppa, i giallobù riescono a recuperare punti sulle avversarie dirette, grazie a cinque risultati utili consecutivi. Il 18 maggio 1975 il Cardi Chievo s'impone nell'ultima giornata di campionato con il Castelmassa, e la concomitante sconfitta dell'altra capolista, il Contarina, decreta la promozione dei clivensi in serie D, il massimo livello dilettantistico dell'epoca. Grande protagonista dell'ascesa dei gialloblù è l'attaccante Riccardo Gregorotti, autore di 19 reti, che contribuisce a portare la squadra per la prima volta della storia societaria in un campionato a carattere interregionale.
Storia dell'Associazione Calcio ChievoVerona Per la stagione 1995-96 la squadra viene ringiovanita: arrivano Luiso, Carparelli, Grabbi e, nel mese di novembre, il centrocampista Martino Melis. Tuttavia, solo quest'ultimo incide in modo significativo nel campionato dei giallobù: Luiso riparte quasi subito, in direzione Avellino, dopo alcune incomprensioni con l'allenatore Alberto Malesani, Carparelli scende in campo 13 volte senza mai andare a segno, mentre Grabbi, ancora molto giovane, delude le aspettative andando in gol 2 volte in 18 partite. L'annata clivense è molto sofferta: la squadra è sempre in bilico in classifica tra la zona salvezza e quella retrocessione, ed entrambi i derby vengono persi (2-1 il primo, 1-0 il secondo). A tre giornate dal termine c'è lo scontro decisivo in casa con il Brescia, anch'esso alla ricerca di punti per non retrocedere, in cui il Chievo si impone per 2-0, risalendo in classifica. Tuttavia la successiva sconfitta a Bologna rende l'ultima gara di campionato tra Chievo e Avellino un vero e proprio spareggio per non retrocedere, in quanto anche i campani devono vincere per mantenere il campionato cadetto. In uno stadio Marcantonio Bentegodi gremito da quindicimila spettatori, a prevalere sono i gialloblù. Da segnalare a fine gara, durante i festeggiamenti, un gesto di pace tra Malesani e Luiso, che aveva disputato la partita con la maglia degli irpini.