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Canottaggio ai Giochi della XXX Olimpiade - 4 di coppia femminile	La gara è stata vinta dall'equipaggio ucraino, formato da Kateryna Tarasenko, Nataliya Dovgodko, Anastasiia Kozhenkova e Yana Dementieva, che hanno concluso la finale con il tempo di 6'35"93; l'argento e il bronzo sono andati rispettivamente all'equipaggio tedesco e a quello statunitense.
Sofia Vladimirovna Panina	Figlia del Conte Vladimir Viktorovich Panin e di sua moglie Anastasiia Sergeevna Panina. Il nonno materno, il Generale Sergei Ivanovich Mal'tsov (1801-1893), un tempo noto come l'Andrew Carnegie russo, era un noto e ricco industriale le cui imprese davano lavoro a circa 100.000 operai; suo nonno paterno, il Conte Viktor Nikitch Panin, era uno dei più ricchi proprietari terrieri del paese e aveva ricoperto la carica di Ministro della Giustizia per l'Impero Russo per ben venticinque anni. Quando suo padre morì nel 1872, le immense ricchezze di famiglia vennero ereditate per intero alla piccola Sofia, di soli due anni. Nel 1882 la sua famiglia fu colpita da una tragedia che si riflesse prepotentemente nelle convinzioni e nell'attivismo politico successivo di Sofia: sua madre si innamorò nel 1878 di Ivan Ilich Petrunkevich, uno dei fondatori del movimento liberale costituzionale contrario all'autocrazia. I due si sposarono nel 1882, nonostante Petrunkevich fosse in esilio dal 1879 per scontare una pena come criminale politico. Temendo che la contessa Anastasiia, che curava legalmente l'eredita della piccola Sofia, ne facesse uso per sovvenzionare le attività politiche e rivoluzionarie del marito, la nonna paterna, la Contessa Natalia Pavlovna Panina, ottenne dallo stesso imperatore Alessandro III di Russia il nullaosta per ottenere la tutela di Sofia Panina, allora undicenne. Strappata dalle cure della madre, Sofia Panina fu trasferita a San Pietroburgo presso l'istituto per giovani nobili in disgrazia, l'Ekaterinensky, voluto dalla zarina Caterina II di Russia nel 1798. Tra la madre e la nonna paterna si scatenò una serrata guerra legale per la tutela della giovane Sofia, che le mostrarono quanto forti e pesanti fossero le ingiustizie sociali e politiche del suo paese, suscitando in lei quello spirito progressista e riformista che l'avrebbero contraddistinta.

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Canottaggio ai Giochi della XXX Olimpiade - 4 di coppia femminile

La gara è stata vinta dall'equipaggio ucraino, formato da Kateryna Tarasenko, Nataliya Dovgodko, Anastasiia Kozhenkova e Yana Dementieva, che hanno concluso la finale con il tempo di 6'35"93; l'argento e il bronzo sono andati rispettivamente all'equipaggio tedesco e a quello statunitense.

Sofia Vladimirovna Panina

Figlia del Conte Vladimir Viktorovich Panin e di sua moglie Anastasiia Sergeevna Panina. Il nonno materno, il Generale Sergei Ivanovich Mal'tsov (1801-1893), un tempo noto come l'Andrew Carnegie russo, era un noto e ricco industriale le cui imprese davano lavoro a circa 100.000 operai; suo nonno paterno, il Conte Viktor Nikitch Panin, era uno dei più ricchi proprietari terrieri del paese e aveva ricoperto la carica di Ministro della Giustizia per l'Impero Russo per ben venticinque anni. Quando suo padre morì nel 1872, le immense ricchezze di famiglia vennero ereditate per intero alla piccola Sofia, di soli due anni. Nel 1882 la sua famiglia fu colpita da una tragedia che si riflesse prepotentemente nelle convinzioni e nell'attivismo politico successivo di Sofia: sua madre si innamorò nel 1878 di Ivan Ilich Petrunkevich, uno dei fondatori del movimento liberale costituzionale contrario all'autocrazia. I due si sposarono nel 1882, nonostante Petrunkevich fosse in esilio dal 1879 per scontare una pena come criminale politico. Temendo che la contessa Anastasiia, che curava legalmente l'eredita della piccola Sofia, ne facesse uso per sovvenzionare le attività politiche e rivoluzionarie del marito, la nonna paterna, la Contessa Natalia Pavlovna Panina, ottenne dallo stesso imperatore Alessandro III di Russia il nullaosta per ottenere la tutela di Sofia Panina, allora undicenne. Strappata dalle cure della madre, Sofia Panina fu trasferita a San Pietroburgo presso l'istituto per giovani nobili in disgrazia, l'Ekaterinensky, voluto dalla zarina Caterina II di Russia nel 1798. Tra la madre e la nonna paterna si scatenò una serrata guerra legale per la tutela della giovane Sofia, che le mostrarono quanto forti e pesanti fossero le ingiustizie sociali e politiche del suo paese, suscitando in lei quello spirito progressista e riformista che l'avrebbero contraddistinta.